Maturità 2014: versione di Luciano al Liceo Classico - Studentville

Maturità 2014: versione di Luciano al Liceo Classico

Un brano di Luciano al Liceo Classico: ecco quali sono state le difficoltà per gli studenti

Ed anche la seconda prova della Maturità 2014 è andata: alle 8.30 di questa mattina circa 500.000 studenti si sono recati verso i propri istituti, e con l'apertura delle buste elettroniche, chi tra delusione e chi invece un respiro di sollievo, hanno potuto leggere le tracce.

Agli studenti del liceo classico è toccato un brano di Luciano, "L'ignoranza acceca gli uomini", tratto da un'opera poco conosciuta, "De calumniae non temere credendum". Luciano di Samosata è un autore abbastanza amato dal Miur, infatti negli ultimi 6 anni è stato riproposto ben 2 volte. Il contenuto ruota attorno al concetto di ignoranza, e a tutti i mali ad essa legati. Gli esiti negativi provocati dall'ignoranza sono incalcolabili, in particolare se questa poi si lascia irretire dalla calunnia.

Consulta la traduzione della versione "L'ignoranza acceca gli uomini" di Luciano: clicca qui!

Dal punto di vista sintattico, la versione è risultata semplice e lineare nel complesso, forse difficoltosa in alcuni passaggi o nel rendere il significato di alcune espressioni o vocaboli. Tuttavia, queste difficoltà non dovrebbero compromettere una buona traduzione del brano, in quanto si manterrebbe in ogni caso il giusto significato generale della versione. Altra difficoltà sembra essere stata riscontrata nel periodo finale, piuttosto lungo, e dunque non molto semplice da riordinare logicamente. 

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Luciano di Samosata fu uno scrittore greco di origine siriaca, vissuto tra il 120 e il 180/192 d.C. Fu un esponente della seconda sofistica, ma non disdegnò l'epicureismo. Le sue opere spaziano tra diversi generi letterari, ma sono collegate comunque dalla critica di fondo delle scuole filosofiche ufficiali e dei pregiudizi degli uomini. La caratteristica peculiare di Luciano infatti è la sua vena satirica. In particolare nei Dialoghi, egli critica i vizi dell'uomo, facendolo in un modo ironico ma nello stesso tempo moraleggiante. 


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