Maturità 2015: il tema sulla Prima Guerra Mondiale - Studentville

Maturità 2015: il tema sulla Prima Guerra Mondiale

Il tema sulla Prima Guerra Mondiale è una delle tracce più probabili per la Maturità 2015: scopri come prepararti per svolgere un bel tema!

Ti tocca l’Esame di maturità 2018? Sei preso dall’ansia per la prima prova? Ecco delle risorse utili per te:

Sono passati 100 anni da quando in Italia, dopo innumerevoli discussioni tra neutralisti e interventisti, quest’ultimi ebbero la meglio e spinsero il nostro Paese a partecipare alla Prima Guerra Mondiale. Per questo motivo è possibile che alla prima prova della Maturità 2015 i maturandi potrebbero ritrovarsi a dover svolgere un tema sulla prima guerra mondiale. Scopriamo allora come arrivare preparatissimi e come svolgere al meglio il tema sulla prima guerra mondiale durante la prima prova di Maturità 2015!

Maturità 2015, tema sulla prima guerra mondiale: cosa sapere

Risulta abbastanza chiaro che il tema sulla prima guerra mondiale della Maturità 2015 potrebbe riguardare nello specifico la situazione dell’Italia, per cui è innanzitutto necessario sapere cos’è successo nel nostro Paese nel lontano 1915.

La situazione in Italia allo scoppio della Prima Guerra Mondiale

La popolazione italiana era divisa tra neutralisti e interventisti. Neutralisti (tra i quali c’erano esponenti cattolici, socialisti e giolittiani) erano gli italiani contrari all’entrata in guerra a fianco dell’Austria, tradizionale nemico, che ancora occupava Trento e Trieste. Gli interventisti invece, inizialmente in netta minoranza, miravano ad entrare in guerra a fianco di Francia e Inghilterra. Si trattava di nazionalisti che ritenevano importante combattere per inserire l’Italia tra le grandi potenze (tra gli esponenti: il presidente del consiglio Antonio Calandra, i liberali che lo sostenevano, molti democratici e alcuni socialisti riformisti).

L’Italia entra in guerra

L’Italia dipendeva dall’estero per molte materie prime (ferro, petrolio,
carbone). Schierarsi con l’Austria e la Germania avrebbe significato perdere tali rifornimenti. Mantenere la neutralità troppo a lungo avrebbe potuto volgere contro di noi l’opinione pubblica dei Paesi appartenenti ad entrambi gli schieramenti. Nell’aprile 1915 il governo italiano firmò a Londra un patto segreto (cd. Patto di Londra) con la Francia e l’Inghilterra impegnandosi ad entrare in guerra. I quotidiani più diffusi iniziarono una accesa campagna di stampa contro i neutralisti: lo stesso Giolitti fu chiamato «traditore». I potentati industriali vedevano nella guerra un possibile elemento di espansione economica (forniture per l’esercito, forti guadagni nel complesso della produzione bellica). I media sminuivano i costi e le conseguenze della guerra. Manifestazioni di piazza sostennero l’intervento; pronunciarono infuocati discorsi il poeta-soldato Gabriele D’Annunzio e altri interventisti. Il re appariva chiaramente favorevole alla guerra. Il Parlamento, ancora contrario, fu di fatto obbligato ad approvare il patto di Londra. Il 24 maggio 1915 pertanto anche l’Italia entrò in guerra a fianco dell’Intesa. L’effetto della discesa in guerra dell’Italia fu subito drammatico. Il solo primo anno di guerra costò la perdita di circa 250.000 uomini tra caduti, feriti, dispersi e prigionieri.

La disfatta di Caporetto

Tra le battaglie, dobbiamo ricordare poi la disfatta di Caporetto. Dopo alcune inutili battaglie sul fiume Isonzo, nel mese d’ottobre del 1917 il comando austriaco organizzò una potente offensiva contro l’Italia. L’attacco distrusse lo schieramento italiano a Caporetto tra il 24 e il 30 ottobre 1917. Le altre armate italiane dovettero ritirarsi. Tale ritirata non era stata preparata e si trasformò in una gravissima disfatta:

  • intere divisioni furono costrette alla resa
  • cannoni, autocarri, mitragliatrici caddero in mano del nemico
  • un numero enorme di profughi civili abbandonarono le loro case

Si giunse a temere che gli austriaci potessero addirittura conquistare Venezia. Il paese tuttavia ebbe la forza di reagire con fermezza alla drammatica situazione militare. Il generale Armando Diaz sostituì Cadorna mentre a Roma veniva costituito un governo di solidarietà nazionale presieduto da Vittorio Emanuele Orlando. Il parlamento appoggiò al completo il nuovo governo di solidarietà
nazionale, l’esercito si riorganizzò e bloccò l’avanzata nemica sul Piave.

Prima Guerra Mondiale: concetti chiave

Non dimentichiamo però di ripassare bene tutta la prima guerra mondiale, altrimenti non riusciremo a comprendere e a spiegare alcuni eventi se li isoliamo dal contesto internazionale. Dunque, cerchiamo di ripassare bene:

  1. Le cause della prima guerra mondiale
  2. Lo scoppio della guerra
  3. Da guerra lampo a guerra di posizione
  4. Le battaglie principali
  5. Cosa succede nel 1917
  6. Gli ultimi eventi e la sconfitta di Germania e Austria

Maturità 2015: come fare bene il tema sulla prima guerra mondiale

Una volta aver ripassato tutto l’argomento, adesso dobbiamo capire come fare bene il tema sulla prima guerra mondiale per la Maturità 2015. Innanzitutto: quale tipologia di traccia potrebbe vertere sulla prima guerra mondiale? Molto probabilmente la tipologia C (il tema di storia), tuttavia non dobbiamo escludere la tipologia B (saggio breve o articolo di giornale) e la tipologia A (analisi del testo).

? Riguardo la tipologia B, la tematica potrebbe essere inserita all’interno di un discorso più ampio, per cui basta semplicemente attenersi ai testi forniti e aggiungere qualche conoscenza propria.

? Riguardo l’analisi del testo invece è possibile che ci sia da analizzare un brano sulla prima guerra mondiale, per cui ripassiamo bene tutti gli autori del periodo (Ungaretti, Corrado Alvaro, D’Annunzio ecc…).

? Infine, la tipologia più probabile: il tema di storia! In questo caso dobbiamo innanzitutto ripassare bene l’argomento, così da essere sicuri e non rischiare di riportare informazioni sbagliate all’interno del nostro tema sulla prima guerra mondiale. Infine, ricordiamo:

  • di strutturare bene il tema con introduzione, corpo centrale e conclusione
  • di riportare gli argomenti in ordine e collegati adeguatamente
  • di cercare i termini di cui non siamo sicuri sul vocabolario
  • di fare attenzione agli errori grammaticali e alla struttura della frase: meglio scrivere una frase semplice e breve, piuttosto che un periodo lungo e contorto
  • di rileggere sempre prima di consegnare, perché potrebbe esserci sfuggito qualche errore
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