Prima prova 2019: traccia di Maturità su Foscolo - Studentville
Prima prova 2019: traccia di Maturità su Foscolo

Prima prova 2019: traccia di Maturità su Foscolo

Tracce prima prova Maturità 2017: la possibile traccia di analisi del testo su Foscolo. Ecco come svolgerla.

PRIMA PROVA 2019: TRACCIA DI MATURITÀ SU FOSCOLO

Riuscire a sapere quale autore uscirà per la traccia dell’analisi del testo della prima prova della Maturità 2019 è un’impresa ardua e ovviamente è davvero impossibile prevederlo, anche a un giorno di distanza. Nonostante gli sforzi, infatti, solo domani, giorno dell’esame verremo a conoscenza delle intenzioni del Ministero. E’ importante allenarsi e prepararsi su quanti più autori possibili, per evitare di dover scartare a priori la traccia della tipologia A proprio perché non si è provveduto per tempo a ripassare e a studiare. Oggi, dunque, proponiamo il ripasso di uno dei pilastri della letteratura italiana, uno degli autori più studiati: Ugo Foscolo. Ecco allora come ripassare e come svolgere un’eventuale traccia su Foscolo alla prima prova di maturità di domani. Continuate a leggere per saperne di più…!

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TRACCE PRIMA PROVA MATURITÀ 2019: ANALISI DEL TESTO SU UGO FOSCOLO

Foscolo è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo ed è, tra l’altro, uno degli autori più studiati a scuola. Non sarebbe per niente inconsueto che il Ministero scegliesse di proporre di analizzare una sua poesia, perciò, ecco tutto il materiale a disposizione per il ripasso in vista dell’esame.

Ugo Foscolo: cenni sulla biografia

Il luogo natio di Foscolo è ben noto a tutti: a Zante, il poeta dedicherà uno dei suoi più famosi sonetti, A Zacinto. Nacque nell’isola greca  il 6 febbraio 1778 ma ben presto fu costretto ad abbandonare Zacinto, allora territorio della Repubblica di Venezia, e per tutta la sua vita fu costretto, per diversi motivi, soprattutto politici (militò nelle forze armate degli stati napoleonici e fu un oppositore degli austriaci) a fughe e viaggi che provocarono un forte malessere, vivo nelle sue poesie. Per meglio comprendere l’attaccamento di Foscolo alle sue origine, greche e italiane, riportiamo le sue stesse parole scritte nell’Epistolario, in una lettera del 29 settembre 1808: “Quantunque italiano d’educazione e d’origine, e deliberato di lasciare in qualunque evento le mie ceneri sotto le rovine d’Italia anziché all’ombra delle palme d’ogni altra terra più gloriosa e più lieta, io, finché sarò memore di me stesso, non oblierò mai che nacqui da madre greca, che fui allattato da greca nutrice e che vidi il primo raggio di sole nella chiara e selvosa Zacinto, risuonante ancora de’ versi con che Omero e Teocrito la celebravano.” Il suo nome in realtà Niccolò Ugo e poi solo Ugo al tempo delle prime esperienze. Il padre, Andrea, era un medico veneziano, la madre era greca. Alla morte del padre nel 1788 la madre e i fratelli (la sorella Rubina e i due fratelli morti suicidi Gian Dionisio (detto Giovanni Dionigi o Giovanni a cui Foscolo dedicò In morte del fratello Giovanni e Costantino Angelo  si trasferirono a Venezia, dove Ugo li raggiunse nel 1792.

Ugo Foscolo: dalle prime opere alla produzione poetica

Foscolo ebbe una impronta tradizionale, fondata sulla passione per gli studi classici ai quali si dedicò; ben presto ampliò le sue letture, affrontando le opere più illustri dell’illuminismo delle quali condivise ideologie e pratiche. Ispirata a ideali democratici e giacobini è l’opera tragica Tieste; pubblicò l’Ode a Bonaparte liberatore in virtù delle sue ideologie politiche, ma a seguito del trattato di Campoformio, deluso, fu costretto ad abbandonare di nuovo la sua patria, continuando, però, a sostenere le imprese napoleoniche. Alla fine del 1797 si trasferì a Milano e poi a Bologna, dove iniziò a scrivere Le Ultime lettere di Jacopo Ortis. Nel 1800 rientrò a Milano e svolse incarichi per l’esercito in diverse città.  Fra il 1793 e il 1803 scrisse una raccolta di sonetti: tra i più famosi ricordiamo A Zacinto, Alla sera, In morte del fratello Giovanni, Alla Musa. Tra il 1806 e il 1807 scrisse e pubblicò il carme dei sepolcri. Nel 1811 mise in scena l’Aiace, una tragedia in cui le autorità videro troppe allusioni politiche per cui ne vietarono le repliche. In quello stesso periodo il poeta scrisse la maggior parte dei frammenti de Le Grazie. Tornò nuovamente a Milano dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia nel 1813. Morì a Londra nel 1827. Nel 1871 le sue spoglie furono portate nella chiesa fiorentina di Santa Croce, che aveva celebrato nei Sepolcri.

Ugo Foscolo: la poetica

Aderì con convinzione alle teorie illuministiche di stampo materialistico e meccanicistico che però lo misero di fronte ad una prospettica terribile per l’animo umano: l’angoscia davanti al “nulla eterno”. Foscolo celebrò i valori eterni nell’uomo che erano secondo lui la patria, l’amore, la poesia, la libertà, la bellezza, l’arte, il piacere della vita e soprattutto le nobili imprese, che rendono degni di essere ricordati.

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