Prima Prova 2018: anniversario 70 anni della Costituzione - Studentville
Prima Prova 2018: anniversario 70 anni della Costituzione

Prima Prova 2018: anniversario 70 anni della Costituzione

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Prima Prova 2018: tema storico sulla Costituzione

Pronti per la Maturità 2018? Cerchiamo innanzitutto di fare un quadro della situazione capendo quale potrebbe essere una delle tracce che il Miur potrebbe scegliere per la prima prova della maturità 2018. Ci occuperemo di un argomento principale in questo periodo, ovvero i 70 anni della Costituzione, argomento che potrebbe essere oggetto del tema storico. Visto che il Miur ha posto particolare attenzione sull’argomento durante tutto l’anno scolastico, inviando ai ragazzi una copia della Costituzione, è bene fare molta attenzione e ripassare bene tutto quello che riguarda questo periodo storico.

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E’ importante quindi conoscere e non rimanere all’oscuro di come si sia arrivati ad elaborare la Costituzione, i principi fondamentali, i valori, le riforme, le leggi, i diritti, i valori di patria su cui questa è basata da settant’anni. Le parole della Ministra Valeria Fedeli sottolineano l’importanza dell’anniversario dei 70 anni della Costituzione Italiana, ed è proprio per questo che si può benissimo ipotizzare che il Miur inserirà l’anniversario tra le tracce della Maturità 2018. Di seguito vi proponiamo un’idea per svolgere la traccia sulla costituzione.

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Prima Prova 2018 Costituzione: la traccia svolta

La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano e occupa il vertice della gerarchia delle fonti nell’ordinamento giuridico della Repubblica. Essa è considerata una costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e programmatica. E’ stata approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 Dicembre seguente e poi successivamente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il primo Gennaio 1948.

Dopo sei anni dall’inizio della seconda guerra mondiale e venti anni dall’inizio della dittatura, il 2 giugno 1946 si svolsero contemporaneamente il referendum istituzionale e l’elezione dell’Assemblea Costituente; Il 54% dei voti (più di dodici milioni) votò lo stato repubblicano, superando di due milioni i voti a favore dei monarchici (che contestarono l’esito); l’Assemblea fu eletta con un sistema proporzionale, vi parteciparono per la prima volta nella storia anche le donne; due anni più tardi L’Italia aveva finalmente una costituzione; essa è composta da 139 articoli. Si tratta di una Costituzione scritta e rigida, perché bisogna fare una dovuta differenza con le Costituzioni non scritte, ovvero quelle dei Paesi in cui non esiste un testo scritto e che si è costituita nei valori e nelle tradizioni di ogni singola nazione, come per esempio la Nuova Zelanda.

Al termine della prima guerra mondiale e con i conseguenti scompagginamenti, in Europa si assistette a una evoluzione del costituzionalismo che si concretizzò in diverse esperienze politiche come la Seconda Repubblica Spagnola o la Repubblica di Weimar. In Italia questo non accadde. Il fascismo non si dotò mai di una propria costituzione e lo Statuto albertino non venne mai formalmente abolito. Si trattò di anni di tormento, sangue, omicidi, anni potremmo dire offuscanti che hanno segnato per sempre la storia italiana. Ciò perché è una continua “lotta” alla pace, con riforme, valori, per far sì che quello che è accaduto non si possa mai ripetere. La costituzione è così composta: si apre con i Principi fondamentali (articoli 1-12) segue la prima parte, che si occupa di Diritti e doveri, articolata in Rapporti civili (articoli 13-28), Rapporti etico-sociali (articoli 29-34), Rapporti economici (articoli 35-47) e Rapporti politici (articoli 48-54).

La seconda parte si occupa dei complessi meccanismi che regolano l’Ordinamento della repubblica, cioè le funzioni del Parlamento, del Presidente della Repubblica, del Governo, della Magistratura, di regioni, province e comuni, e delle garanzie costituzionali. La costituzione italiana riconosce i diritti umani fondamentali: libertà di pensiero, di associazione, di stampa, di movimento, di religione. Tutela le minoranze, riconosce il diritto al lavoro, stabilisce l’uguaglianza dei cittadini e si impegna a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico, sancisce la parità uomo-donna, riconosce il diritto di sciopero.

Stabilisce il primato della politica sull’economia e della solidarietà sul profitto economico individuale. E’ la porta bandiera ufficiale della nostra democrazia. La Costituzione è una fonte del diritto e una rappresentante dello stesso, quest’anno ricorre il suo 70esimo anniversario ed è giusto ricordarne l’importanza come pilastro del nostro sistema politico e delle nostre vite; non a caso Seneca affermava che “l’uomo è un animale sociale: le persone non sono fatte per vivere da sole”; ecco perché bisogna regolamentarle…

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