Legge di Okun, spiegazione: Scienze Umane 2018 - Studentville

Legge di Okun, spiegazione: Scienze Umane 2018

Seconda Prova Scienze Umane 2017: cos?è la legge di Okun, autore scelto per la Seconda Prova di scienze umane diritto ed economia.

LEGGE DI OKUN: SECONDA PROVA SCIENZE UMANE

La Seconda Prova di Maturità 2018è iniziata e i maturandi liceo scienze umane con opzione socio-economica hanno affrontato un tema di diritto ed economia sull’economista Okun. Cosa sapere sulla legge di Okun? Non conosci l’autore o hai dei dubbi nello svolgere la seconda prova di economa per il liceo di scienze umane. Allora continua a leggere: di seguito trovi la spiegazione della legge di Okun!

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LEGGE DI OKUN: COS’È?

Le Legge di Okun prende il nome dall’economista statunitense che ha elaborato la teoria, Arthur Okun (1928-1980), che fu a capo dei consiglieri economici del Presidente degli Stati Uniti tra il 1968 e il 1969. Okun cercò un modo per collegare il PIL di una nazione (in particolare modo degli USA) con il suo tasso di disoccupazione. Alla base del suo ragionamento c’era infatti l’intuizione che un lavoratore disoccupato non può contribuire pro-quota alla formazione del reddito nazionale: per questo motivo, deve esserci una relazione tra PIL e disoccupazione di un Paese. Matematicamente la legge di Okun è stata espressa con l’equazione Ut-U(t-1)= -b(gyt-Tnc), dopo Ut-U(t-1) indica la variazione del tasso di disoccupazione tra il tempo t-1 e il tempo t. Il tasso di disoccupazione è dato dalla percentuale di persone in cerca di occupazione sulla forza lavoro. A ogni variazione del tasso di disoccupazione dovrebbe corrispondere una variazione della produzione gyt (e quindi del Pil) secondo un rapporto preciso –b. Si avrebbe dunque Ut-U(t-1)= -b(gyt). Il rapporto –b ha segno meno perché si suppone che se la produzione gyt cresce, la variazione della disoccupazione sia negativa; al contrario, se diminuisce la disoccupazione, la produzione gyt dovrebbe aumentare.
In realtà, si è osservato empiricamente che le variazioni nella produzione per avere degli effetti concreti sulla disoccupazione devono superare la soglia del Tasso normale di crescita (Tnc). Okun afferma che ogni punto percentuale del tasso di disoccupazione eccedente il 4%, si riscontra un decremento nel tasso di crescita del PIL di circa tre punti percentuali. Le variazioni di produzione, quindi, influiscono in modo meno che proporzionale sulla disoccupazione. Questo perché di fronte alla crescita della domanda, le imprese, prima di assumere nuovi impiegati, aumenteranno le ore di straordinari ai propri dipendenti. Negli Stati Uniti la legge di Okun ha interpretato la situazione economica degli anni Sessanta, dopo il 1965, stabilendo che per ogni punto percentuale del tasso di disoccupazione, il PIL reale diminuisce del 2-3%.

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