L’uomo che ha fatto ‘penare’ migliaia e migliaia di studenti italiani in queste ultime settimane, in cerca disperata di ‘spifferi’ sul tototema, si chiama Luciano Favini, ha 65 anni ed è un ex preside. E’ lui l’uomo che, insieme al ministro Gelmini, sceglie le tracce per le prove d’esame.
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“È una procedura lunga. All’inizio raccogliamo le proposte di una trentina di persone, tra professori e presidi qualificati. Erano circa duecento”.
“Appunto. L’analisi del testo deve essere fatta su un brano poco noto. Se diamo il "Sabato del villaggio" premiamo solo la diligenza nello studio e non l’autonoma capacità di interpretazione”.
“No, ma è una buona notizia: si tratta di un argomento caro al ministero, al suo impegno per la formazione dei ragazzi anche sul tema della salute”.
“Nemmeno per sogno, non ci sono i tempi tecnici. La scelta viene fatta a metà maggio, poi bisogna stampare tutti i documenti da inviare alle scuole. Per la fuga di notizie abbiamo le nostre misure di sicurezza. Usare internet per mandare le prove alle scuole all’ultimo momento? “È un’ipotesi che stiamo studiando. Sarebbe tutto più semplice, più sicuro e anche meno costoso. Forse il prossimo anno partiremo con una sperimentazione”.