Prima prova Maturità 2020: saggio breve svolto sulla crisi economica - Studentville
Prima prova Maturità 2020: saggio breve svolto sulla crisi economica

Prima prova Maturità 2020: saggio breve svolto sulla crisi economica

Saggio breve svolto sulla crisi economica per la Prima Prova di Maturità 2017: svolgimento e risorse utili.

TEMA SULLA CRISI ECONOMICA IN ITALIA

Per prepararsi alla prima prova della Maturità 2020, conviene allenarsi durante l’anno, sia a scuola che a casa, svolgendo alcune tracce di argomenti attuali e vari (meglio se papabili e facenti parte del celeberrimo tototema!).
L’Esame di Stato si avvicinerà più velocemente di quanto pensi, perciò meglio rimboccarsi le maniche. Come già saprai, per la prima prova potrai decidere se svolgere un tema di attualità, un tema storico, un saggio breve, un articolo di giornale o fare l’analisi del testo. Noi siamo qui per aiutarti e oggi ti proponiamo una traccia svolta: il saggio breve sulla crisi economica, una delle tracce che potrebbero essere scelte dal Miur per la Prima prova 2020.

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MATURITÀ 2020, PRIMA PROVA: SAGGIO BREVE SULLA CRISI ECONOMICA- Traccia

Come sai, per fare un saggio breve, dovrai prendere spunto dal materiale che il Ministero inserirà all’interno della traccia da svolgere. Ovviamente, noi, non possiamo conoscere con certezza la traccia e i documenti allegati, quindi utilizzeremo qualche documento scelto da noi in base a questa traccia dal titolo: La crisi economica mondiale: valuta il caso dell’Italia e spiega chiaramente l’impatto che ha avuto la crisi sulla società italiana.

Documento 1:  Estratto dal contributo settimanale elaborato da Intesa Sanpaolo- “Il 2014 sarà un anno di transizione per l’economia italiana. Se la ripresa si materializzerà, dopo due anni in cui il PIL si è contratto cumulativamente del 4,4%, d’altro canto la sua intensità non sarà certo spettacolare, anzi non si raggiungerà nemmeno il ritmo di crescita di poco superiore all’1% visto durante la “ripresina” precedente nel biennio 2010-2011. Per raggiungere un tasso di crescita di poco superiore all’1% bisognerà con tutta probabilità attendere il biennio 2015-16. Il PIL, dopo essersi contratto dell’1,8% nel 2013, crescerà nelle nostre stime dello 0,5% quest’anno. La nostra stima è piuttosto cauta rispetto a quella dei principali previsori “ufficiali” (tra i quali il meno ottimista è l’OCSE con un +0,6%, mentre Banca d’Italia, Istat, Commissione UE e FMI allineati su uno 0,7%; “spicca” l’1,1% previsto dal Governo)”.

Documento 2: Fonte Centro studi Confindustria: “L’Italia si presenta alle porte del 2014 con pesanti danni, commisurabili solo con quelli di una guerra”. “Non c’è nessun Paese dentro e fuori dall’Europa le cui lancette dell’economia siano tornate così indietro nel tempo a causa della crisi”. Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.

Documento 3: Estratto dell’articolo di Repubblica dal titolo: “Dal 2000, il Mezzogiorno d’Italia è cresciuto la metà della Grecia”, pubblicato in data 30-07-2015
Il rapporto Svimez, i dati sul Sud italiano sono preoccupanti: “Rischio di sottosviluppo permanente”. Uno su tre è povero, al Nord sono uno su dieci. L’anno scorso i consumi nell’Italia meridionale sono stati i due terzi di quelli del Centro-Nord. E non si fanno più figli

Documento 4: Estratto dell’articolo di Repubblica dal titolo: “Censis: l’Italia in letargo riparte a piccoli gruppi”, pubblicato in data 4-12-2015
Il nuovo capitalismo “ibrido”. Vince chi esporta (l’export vale il 29,6% del Pil), chi riesce a inventare “un nuovo stile italiano” attraverso l'”ibridazione”, la trasformazione dei settori trazionali, di cui design e moda sono l’archetipo, sostiene il Censis: coniugano “qualità, saper fare artigiano, estetica, brand”. I settori vincenti: i produttori di macchine e apparecchiature, con un surplus di 50,2 miliardi di euro nel 2014, l’agroalimentare, con un aumento del 6,2% dell’esport nei primi otto mesi di quest’anno, l’abbigliamento, la pelletteria, i mobili, i gioielli. E poi un settore “trasversale per vocazione”, quello creativo-culturale, con 43 miliardi di export.

Per iniziare a familiarizzare con il tema della traccia, dai un’occhiata a questo link: Tema svolto sulla crisi finanziaria mondiale. E’ un tema svolto dove troverai utili informazioni per avere un quadro generale dell’argomento.

TEMA SULLA CRISI ECONOMICA: TRACCIA SVOLTA PER LA MATURITÀ

Adesso possiamo iniziare a scrivere il saggio breve sulla crisi economica, dopo aver analizzato tutti i documenti.

  • Saggio breve sulla crisi economica. Titolo: La crisi economica mondiale: valuta il caso dell’Italia e spiega chiaramente l’impatto che ha avuto la crisi sulla società italiana.
  • Crisi Economica, saggio breve per la maturità. Consegna: Rivista scolastica.

SAGGIO BREVE SVOLTO SULLA CRISI ECONOMICA- Introduzione

 La crisi che ha colpito molte nazioni dura da diversi anni., da quando, nell’ormai lontano 2007, tutto è iniziato in America, con la cosiddetta crisi dei mutui immobiliari, che portò alla bancarotta e alla chiusura di alcuni famosi istituti di credito come la Lehman Brothers e la Goldman Sachs. Da allora, la crisi si è diffusa anche all’Europa e in pratica in tutto il mondo, tanto da assumere una drammaticità tale da colpire non solo i mercati finanziari e i sistemi economici, ma molte sfere importanti della società. Sono tanti e penosi i risvolit, primi tra tutti quelli riguardanti il lavoro,  ma dovremmo dire la disoccupazione diffusa soprattutto tra i più giovani, la mancanza di fiducia generale e un cambiamento drastico dei modi di vivere. È stata, in effetti,  una vera e propria reazione a catena che si è innescata e si è diffusa, che ha portato alla sfiducia dei mercati borsistici e ad una elevata inflazione a livello mondiale.

TEMA SULLA CRISI ECONOMICA: PRIMA PROVA MATURITÀ 2020 – Svolgimento

 Anche l’Italia ha subito duri e drammatici contraccolpi a causa di una notevole recessione e una forte crisi industriale, entrambe concretizzatesi in maniera devastante intorno alla metà del 2008. L’Italia partiva da una condizione generale poco favorevole: sono alcuni decenni infatti, che il nostro Paese attraversa una situazione economica difficile, principalmente a causa dell’ingente debito pubblico accumulato a partire dagli anni Settanta e Ottanta. Ovviamente a causa della crisi, questa situazione si è ulteriormente aggravata e le due cose insieme hanno innescato processi distruttivi per l’economia del Bel paese. A preoccupare è la situazione del Mezzogiorno che risulta in netto contrasto con l’economia del Nord Italia. Il paese è letteralmente spezzato in due e il Sud si ritrova a fare da zavorra. E’ una zavorra pesantissima per il quadro economico generale: addirittura il calo si avverte in tutti i settori caldi, dall’occupazione in generale a quella giovanile, dalla mancanza di infrastrutture e industrie. il sud, insomma non cresce, anzi.
Precarietà, licenziamenti, cassa integrazione, disoccupazione, famiglie in difficoltà costituiscono ormai esperienza quotidiana per milioni di italiani, tanto che il livello di fiducia degli italiani sembra essersi notevolmente abbassato. Cosa accade in pratica? Tutto è sotto i nostri occhi, spesso aperti ma non attenti: i centri storici, cuore pulsante della società italiana, si stanno svuotando e vivono attualmente una stagione di degrado. I negozi chiudono, le piazze sono vuote. I piccoli centri, ma anche le città ormai, vengono progressivamente abbandonati dai giovani in cerca di lavoro, spesso invano, oppure popolati da persone che il lavoro non lo trovano e che per sfiducia smettono di cercarlo. La popolazione sembra effettivamente impoverita e spende meno, soprattutto per le cose superflue e questo ha innescato chiaramente un circolo vizioso per cui la carenza di posti di lavoro non sembra essere destinata a diminuire.

PRIMA PROVA MATURITÀ 2020: SAGGIO BREVE SULLA CRISI ECONOMICA- Conclusione

 Come si supera la crisi quindi? È difficile dare una risposta su due piedi, visto che i primi ad essere disorientati sembrano proprio gli economisti. La storia, però, insegna che è proprio nei momenti peggiori che ci si dovrebbe rimboccare le maniche e passare all’azione. A me sembra invece, che l’Italia sia un paese impoverito e pigro, viziato in anni in cui tutto andava apparentemente per il meglio e che oggi paga quello scotto, paga per anni in cui il benessere ha regnato.  Anche l’economia viene a supporto di questa tesi personale: non è vero che, in buona sostanza, l’economia procede per crisi, e che quindi a morire per prime sono le imprese meno competitive ed obsolete e a trionfare le aziende competitive e innovative? Manca questo, secondo me, oggi in Italia, anche se molti sono i casi esemplari e positivi. Di contro, c’è una stagnazione forte e predominante che non permette di fare un salto di qualità verso un futuro più promettente. Questo è solo un pensiero personale, perché purtroppo bisogna rendersi conto che questa è davvero una crisi terribile, la peggiore dal 1930.

Ti serve invece un tema svolto sulla disoccupazione, in particolare quella   giovanile? Ecco per te il Tema svolto sulla crisi dell’occupazione giovanile

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