Traccia sul Dibattito Bioetico sulla Clonazione Prima Prova 2018 Articolo Giornale Tecnico Scientifico Svolto - Studentville

Traccia sul Dibattito Bioetico sulla Clonazione Prima Prova 2018 Articolo Giornale Tecnico Scientifico Svolto

Prima Prova 2018: articolo di giornale tecnico scientifico sulla clonazione

Come sta andando la prima prova della Maturità? Noi intanto vi siamo vicini ed è per questo che vi proponiamo adesso lo svolgimento dell’articolo di giornale tecnico-scientifico sulla clonazione. Il dibattito è ancora acceso, per cui c’è molto da dire. Non vi rimane che dare un’occhiata!

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Traccia articolo di giornale sulla Clonazione prima prova: titolo e destinazione

Per prima cosa inserite un bel titolo e la destinazione

  • Titolo: Saremmo disposti a vederci clonati?
  • Destinazione: giornalino scolastico

Prima Prova 2018: articolo di giornale sulla clonazione, introduzione

Che mondo sarebbe se riuscissimo a clonare noi stessi? Pensate un po’: magari il nostro clone andrebbe a lavorare al posto nostro, farebbe le commissioni più pensanti e si beccherebbe le situazioni più dispiacevoli e noiose. Questi sono alcuni degli aspetti positivi e ovviamente abbastanza futili, tuttavia sull’argomento clonazione il dibattito è accesso dai tempi della pecora Dolly.

Articolo di giornale sulla Clonazione: svolgimento

La bioetica infatti, che secondo quanto leggiamo sull’enciclopedia Treccani è la disciplina che si occupa dei problemi morali riguardanti le scienze emergenti, pone l’accento sulle questioni etiche riguardanti la produzione, per così dire, di esseri umani in serie. D’altro canto, la clonazione riproduttiva degli esseri umani è vietata dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, in quanto pratica ritenuta poco rispettosa nei confronti degli esseri umani. Effettivamente, nel momento in cui un uomo dovesse essere clonato, cosa potrebbe accadere? Sarebbe ritenuto una semplice cavia da laboratorio, da analizzare e su cui fare esperimenti, oppure entrerebbe a far parte a tutti gli effetti della grande comunità degli esseri umani? Un bel dilemma, accresciuto dal fatto che non abbiamo mai avuto esperienza in questo campo. Gli esperimenti in ambito di clonazione sono infatti avvenuti unicamente nel confronti di animali: prima la pecora Dolly nel 1996, successivamente, in Cina, la riproduzione di due macachi perfettamente identici (Elisabetta Intini, Focus). I problemi etici tuttavia sono indiscutibili, soprattutto se si riflette dal punto di vista religioso: in particolare in Italia, il cattolicesimo induce a pensare che Dio ci ha creati unici, ci ha donato un’anima, l’uomo non può prendere il suo posto. D’altro canto però dobbiamo anche mettere in conto il fatto che la scienza progredisce a velocità della luce e che in ogni caso va avanti, con o senza la nostra approvazione. Dobbiamo anche tenere in considerazione il fatto che gli esperimenti di clonazione potrebbero servire a scopi benefici in campo medico. Ad esempio, secondo quanto leggiamo in La bioetica in laboratorio di Neri, la tecnica della clonazione potrebbe essere utile nella ricerca delle cellule staminali. Dovremmo quindi mettere da parte quel marasma di emozioni, quel senso di disappunto e disprezzo verso tale tecnica e pensare alle possibili e buone finalità che ci si prospettano di fronte.

Conclusione articolo di giornale tecnico scientifico 2018

Cosa dire quindi? Da che parte stare? Forse ancora è troppo presto formulare un giudizio negativo, non siamo pronti a questo salto nel futuro. Dobbiamo semplicemente aprire le nostre menti e guardare gli aspetti positivi tenendo ovviamente conto delle varie problematiche… Magari un giorno ci abitueremo a tutto ciò!

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