Orale Maturità 2019: griglia di valutazione aggiornata - Studentville

Orale Maturità 2019: griglia di valutazione aggiornata

Orale Maturità 2019

Prima e seconda prova di Maturità 2019 sono ormai solo un lontano ricordo. Ora bisogna impegnarsi per la prova orale. Lo schema classico per l’orale prevede prima l’estrazione di una busta contenente l’argomento da cui cominciare, in seguito domande varie da parte dei docenti, domande su Cittadinanza e costituzione, esposizione relazione sull’alternanza, infine la discussione sugli elaborati scritti che avete svolto. Si tratta del primo anno in cui l’esame orale si svolge con queste modalità: come andrà al debutto? Facciamo un po’ di chiarezza su tutto!

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Ricordiamo inoltre che il colloquio dura 50/60 minuti al massimo (compresa la visione delle prove scritte), si svolge in un’unica data alla presenza dell’intera commissione, prende avvio dai materiali scelti dai professori per poi svilupparsi “in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare che possa esplicitare al meglio il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente”. C’è da specificare che non esiste una griglia nazionale, visto che le situazioni da liceo a liceo sono molto diverse. Il MIUR ha consigliato ai professori di optare per una griglia “integrata”, non divisa in sezioni (cioè punteggi diversi per le diverse parti), perché gli obiettivi sono gli stessi, sono solo gli strumenti utilizzati ad essere differenti.

Orale Maturità 2019: esempio griglia di valutazione

Non è stabilita dalla legge una soglia di sufficienza, mentre gli indicatori inseriti nella griglia fanno riferimento agli obiettivi di apprendimento, in termine di competenze, abilità e conoscenze. OrizzonteScuola ha proposto una griglia di valutazione dell’Ispettore Max Bruschi. Ma come l’ha creata? “Primo, la trasversalità della prova orale può trovare un suo ancoraggio nei risultati di apprendimento previsti dagli ordinamenti didattici dei licei. Secondo, la natura dei risultati di apprendimento, di per sé trasversali, è tale da suggerire di non ingabbiarli (per così dire) in una parcellizzazione delle prove. Sono, in effetti, desumibili dalle varie parti del colloquio. Terzo, sarebbe fuorviante pretendere di trovarli tutti o, men che meno, esigerli. Da qui l’opportunità di spuntare i risultati di apprendimento che emergono nel corso delle prove e conseguentemente di valutarli. Infine (quarto), ipotizzo di non pesare i vari risultati di apprendimento, perché anche negli ordinamenti sono tutti sullo stesso piano. Per cui, alla fine si fa la media“.

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