Maturità: il tema su Pasolini - Studentville
Maturità: il tema su Pasolini

Maturità: il tema su Pasolini

Maturità 2022 Tema su Pasolini: come svolgere la traccia sul grande artista italiano in occasione del primo scritto della Maturità.

Maturità: prima prova su Pier Paolo Pasolini

Fra i moltissimi autori che potrebbero figurare alla prima prova della Maturità spicca Pier Paolo Pasolini, magnifico scrittore di cui quest’anno ricade il centesimo anniversario dalla nascita. Non vogliamo arrivare impreparati alla prima prova della Maturità 2022, dunque ripasseremo bene l’autore e ci alleneremo sulle possibili tracce riguardanti Pier Paolo Pasolini. Cominciamo!

Traccia su Pasolini: ripassiamo l’autore

Innanzitutto, per fare una bella figura alla maturità, ripassiamo bene Pier Paolo Pasolini, così da avere una base per scrivere un buon tema, qualsiasi tipologia si tratti: analisi del testo, saggio breve, tema storico o tema generale. Se infatti conosciamo bene l’autore, non avremo difficoltà poi a scrivere il tema durante la prima prova della Maturità 2022.

La vita

Pasolini nasce a Bologna nel 1922. Nel 1945 si laurea in Lettere con una tesi su Pascoli. Tra il ’42 e il ’49 vive nel paese della madre, Carsara nel Friuli, immerso nell’arcaico mondo contadino. Si trasferisce a Roma e si afferma come scrittore grazie ai romanzi Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959). Dal 1961 si dedica alla regia cinematografica, con una serie di film che suscitano anche scandalo (Uccellacci e uccellini, Medea, Salò o Le centoventi giornate di Sodoma ecc…). Pasolini è stato un protagonista della vita culturale italiana, in particolare per la sua omosessualità, mai celata in pubblico. Questi comportamenti suscitano reazioni violente e astiose, fino ad una vera persecuzione (denunce, arresti, processi). Muore il 2 novembre 1975 in circostanze oscure.

La fase poetica

La formazioni giovanile di Pasolini è inserita nel clima dell’Ermetismo ed è incentrata sulla “venerazione della poesia”, vista con valore assoluto e sacro. A questa formazione corrisponde una prima produzione poetica sia in dialetto friulano (Poesie a Casarsa, La meglio Gioventù), sia in italiano (L’usignolo della Chiesa cattolica). Nel Friuli Pasolini vede un mondo primigenio, innocente.

Il dialetto viene utilizzato come lingua fresca e intatta. Il linguaggio poetico risente ancora del Simbolismo e dell’Ermetismo. Tuttavia, vi aleggia l’ombra del peccato in queste poesie: il vitalismo di Pasolini è sempre velato da un senso di colpa, che ha le radici in una educazione cattolica.

Pasolini, scrittore del dopoguerra, sente il fascino delle ideologie di sinistra e del marxismo, visto però come un impegno civile, non come un’ideologia vissuta in modo totale. Nel marxismo lo scrittore cerca un antidoto al fondo torbidamente decadente ed irrazionalistico che sente come senso di colpa, ma è stato sempre consapevole della contraddizione inconciliabile tra le due tendenze. Da ciò nascono le migliori poesie, come Le ceneri di Gramsci (1957) e La religione del mio tempo (1961): esse segnano il distacco dall’Ermetismo, con la sperimentazione di moduli espressivi nuovi, nel solco del programma della rivista “Officina”, fondata da Pasolini, Roversi e Leonetti nel 1955.

La narrativa

I romanzi di Pasolini sono Ragazzi di vita e Una vita violenta. Al centro di entrambi vi è la vita del sottoproletariato delle borgate, nella sua degradazione morale e materiale. I due romanzi si collegano direttamente al Neorealismo, ma in realtà ne divergono, perché ciò che induce Pasolini a concentrarsi su quel mondo è un’attrazione decadente verso ciò che è degradato e ripugnante, ma allo stesso tempo vitale. Viene portata avanti la tematica del populismo, ma Pasolini non descrive i valori positivi del sottoproletariato rispetto a quelli della borghesia, ma è semplicemente qualcosa di diverso. L’uso frequente del romanesco non risponde alle esigenze tipiche del Naturalismo ottocentesco (come potrebbe far pensare), né a quelle del Neorealismo: da un lato è un’operazione letteraria, fondata su una ricerca filologica, dall’altro corrisponde ad un bisogno di immersione totale in quella materia così torbida ma nello stesso tempo vitale.

L’ultimo Pasolini

Le posizioni di Pasolini cambiamo intorno agli anni Sessanta. Egli si rende conto che con il boom economico e l’instaurarsi della civiltà dei costumi il sottoproletariato si inserisce attraverso comportamenti e linguaggio nel resto della società, appiattendosi in un universo piccolo borghese. Pasolini allora intraprende una battaglia contro la società capitalistica, che si trasforma in un atto di accusa violenta contro la classe dirigente e il ceto politico. Questa attività polemica dà vita a una serie di saggi e articoli pubblicati in riviste e poi raccolti nei volumi:

  • Empirismo eretico (1972)
  • Scritti corsari (1975)
  • Lettere luterane (1975, postumo)

Contrapponendosi all’omologazione contemporanea Pasolini vagheggia allora una civiltà contadina scomparsa, incorrotta, vitale nella sua povertà. Questo atteggiamento lo porta a guardare con simpatia il Terzo Mondo.

In questo contesto Pasolini si rende conto che l’intellettuale perde la sua posizione tradizionale e la letteratura smarrisce ogni sua posizione. Questa sfiducia nella letteratura si intravede nella scarsità della produzione scritta e nella dedizione quasi totale al cinema e al teatro. Inoltre, la crisi viene espressa nella raccolta Poesia in forma di rosa (1964) e in Trasumanar e organizzar (1971), in cui la poesia viene ridotta a funzioni pratiche, con esiti ironici e prosastici. Negli ultimi anni della sua vita Pasolini stava lavorando ad un romanzo, “Petrolio”, in cui l’autore accusa la società neocapitalista, l’intreccio torbido di politica, affari e trame occulte che avevano caratterizzato gli anni Settanta italiani, ma il lavoro è rimasto incompiuto, e gli abbozzi sono stati pubblicato nel 1993.

Maturità 2022: quale traccia verterà su Pasolini?

A questo punto non ci resta che capire su cosa verterà la traccia su Pasolini della maturità e quindi su cosa dobbiamo esercitarci.

Analisi del testo su Pasolini

Una volta imparato l’autore, alleniamoci innanzitutto con l’analisi del testo. Leggiamo qualche poesia, brani tratti dai romanzi, saggi ed articoli, e proviamo ad analizzarli. Non importa se poi non uscirà lo stesso testo su cui ci siamo esercitati: questo lavoro serve per comprendere direttamente l’autore attraverso i suoi testi, dunque, una volta presa la mano e soprattutto dopo averne studiato il pensiero, riusciremo a comprendere qualsiasi altro brano di Pasolini. Scopri di più: Traccia su Pasolini Prima Prova: analisi del testo

Saggio breve su Pasolini

Un brano di Pasolini potrebbe essere inserito nella tipologia B della prima prova, per cui in questo caso è fondamentale rispettare le regole per scrivere un buon saggio breve, e soprattutto leggere qualche brano dell’autore così da comprenderne meglio il pensiero.

Tema storico su Pasolini

Anche il tema storico potrebbe riguardare Pasolini: per esempio si potrebbe parlare dell’Italia del boom economico, degli anni Settanta, dell’attacco al capitalismo da parte degli intellettuali.

Tema di ordine generale su Pasolini

Infine, non trascuriamo la tipologia D della prima prova! Si potrebbe prendere spunto da una serie di argomenti correlati a Pasolini, come:

  • l’omosessualità, omofobia, omosessualità e intellettuali
  • le critiche condizioni di vita del sottoproletariato, la povertà
  • scrittori trasgressivi

PRIMA PROVA MATURITÀ: TRACCE, AUTORE E SVOLGIMENTI

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